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Giorgio Napolitano

| 2023-09-28
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    Giorgio Napolitano

Lo scorso 22 settembre alle ore 19.45 all’età di 98 anni è morto il Presidente emerito Giorgio Napolitano, che si è spento alla clinica Salvator Mundi al Gianicolo a Roma. Ripercorriamo le tappe di un gran uomo politico che per tutta la sua vita è rimasto al servizio dell’Italia

Gli anni della formazione

Giorgio Napolitano nacque a Napoli il 29 giugno del 1925, da Giovanni Napolitano avvocato liberale e Carolina Bobbio figlia di nobili napoletani di origine piemontese. Napolitano dal 1938 al 1941 studia al Liceo Classico Umberto I di Napoli, dove frequenta quarta e quinta ginnasio per poi saltare, per via della guerra, direttamente al secondo liceo. Si trasferirà poi a Padova dove si diploma al Liceo Classico Tito Livio. Nel 1942 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli.

La passione per la politica e per il teatro

Durante questi anni universitari fa parte del Gruppo Universitario Fascista di Napoli e collabora per la rivista IX Maggio dove scrive rubriche teatrali. Proprio in questi anni incontra molti amici che erano sul punto di costituire la dirigenza del gruppo comunista napoletano, tra cui Massimo Caprara. Il giovane Napolitano proprio per la sua forte passione per il teatro debutterà come attore in un paio di piccole parti nella compagnia della GUF, al Teatro degli Illusi presso Palazzo Nobile a Napoli.

Il Periodo Comunista

Nel 1944 Giorgio Napolitano entra in contatto con il gruppo di comunisti napoletani come Mario Palermo e Maurizio Valenzi, che prepareranno proprio in questi anni l’arrivo di Palmiro Togliatti a Napoli. Nel 1945 Napolitano si iscrive al Partito Comunista Italiano, di cui è subito commissario federale a Caserta e Napoli. Due anni dopo nel 1947 si laurea a Napoli con una tesi intitolata “Il mancato sviluppo industriale del Mezzogiorno dopo l’Unità e la legge speciale per Napoli del 1904”.

Viene letto deputato nel 1953 e riconfermato nella circoscrizione di Napoli fino al 1996 ( tranne che nella IV legislatura) e grazie all’appoggio del Presidente Palmiro Togliatti, diventa responsabile della commissione meridionale del comitato centrale del PCI.

Giorgio Napolitano: incarichi del Partito

Tra il 1960 e il 1962 Napolitano è responsabile della sezione lavoro di massa del PCI.  Dal 1963 al 1966 è segretario della federazione comunista di Napoli. Dopo la morte del Presidente del PCI, Palmiro Togliatti nel 1964, Giorgio Napolitano entra a far parte diventa leader di quell’ala del partito più moderata e più attenta ai movimenti politici del Partito Socialista Italiano, la quale rompendo il cosiddetto “fronte popolare” entrerà al governo con la Democrazia Cristiana. Di contro invece quel gruppo del partito comunista vicino al clima di ribellione precedente al ’68. Dopo essere entrato, a partire dal X Congresso, nella direzione nazionale del partito, dal 1966 al 1969 diventa coordinatore dell’ufficio di segreteria e dell’ufficio politico del PCI. Sempre nel 1966 riveste il ruolo, non ufficiale di vicesegretario del partito con Luigi Longo, finché due anni più tardi il ruolo passerà a Enrico Berlinguer. Dal 1976 al 1979 è responsabile della politica economica del partito.

Dal Comunismo alla corrente del socialismo “migliorista”

Giorgio Napolitano è stato uno dei massimi esponenti della corrente della  “destra” del PCI, nata nel 1960 e ispirata ai valori del socialismo democratico, da un modello che parte con Giorgio Amendola. Corrente quella di Napolitano che verrà etichettata dagli avversari interni come “migliorista”, secondo la quale si sarebbe dovuto migliorare lo status della classe lavoratrice senza però stravolgere il modello capitalista vigente. Il personaggio con il quale ci sarà un forte confronto di idee sarà Enrico Berlinguer che più volte sarà criticato da Giorgio Napolitano per non essersi aperto al PSI. Il culmine dello scontro si ha quando si discuterà  sul referendum sulla cosiddetta “scala mobile” nel 1985. Napolitano affermerà più volte che il riformismo europeo è il punto d’approdo del PCI. Con la morte di Berliguer, Napolitano è tra i papabili successori alla segreteria del partito, ma verrà preferito Alessandro Natta. Nel luglio del 1989 è Ministro degli Esteri nel governo ombra del PCI. Si dimetterà dal partito all’indomani del Congresso di Rimini, dicendo di essere favorevole alla trasformazione in Partito Democratico della Sinistra.

Giorgio Napolitano: da Presidente della Camera a Senatore a Vita

 Nel 1992 Giorgio Napolitano viene eletto Presidente della Camera dei Deputati subentrando a Oscar Luigi Scalfaro divenuto a sua volta Presidente della Repubblica Italiana. Sono gli anni di “Tangentopoli” e la sua carica sarà più volte sotto i riflettori proprio in questo delicato periodo storico, perché uomo fondamentale per il rapporto fra politica e magistratura. Rapporto messo proprio in discussione dallo scandalo tangenti che coinvolse il Parlamento. Sono gli anni in cui ci sarà la definitiva rottura con Bettino Craxi travolto proprio dallo scandalo Tangentopoli. Successivamente nel 1996 è Ministro degli Esteri sotto il governo Prodi. Dal 1999 al 2004 è europarlamentare sotto i Democratici di Sinistra e ricopre la carica di Presidente della Commissione Affari Costituzionali. Viene nominato il 23 settembre 2005 Senatore a Vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.  

Presidente della Repubblica Italiana nel 2006

Il 10 maggio 2006 Giorgio Napolitano, alla quarta votazione viene eletto Presidente della Repubblica Italiana con 543 voti su 990 votanti. Il giuramento è il 15 maggio, dopo le dimissioni di Ciampi. Napolitano è il primo Presidente della Repubblica proveniente dal PCI e il primo proveniente dal gruppo parlamentare dell’Ulivo dopo la caduta della Prima Repubblica. Sempre nel 2006 sarà dopo il Presidente Sandro Pertini nel 1982 il secondo ad assistere alla vittoria dei campionati mondiali dell’Italia in Germania contro la Francia, che raggiunge il quarto titolo mondiale. Il 14 novembre 2009 ottiene una laurea honoris causa in politiche e istituzioni dell’Europa presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Il 6 maggio 2010 Giorgio Napolitano avvia le celebrazioni per i 150 anni dell’anniversario dell’Unità d’Italia. Il 20 settembre, sempre dello stesso anno, ha ricevuto in Campidoglio la cittadinanza onoraria di Roma Capitale. Il 29 giugno ha ottenuto, in occasione di una visita ufficiale nel Regno Unito, un dottorato honoris causa in diritto dall’Università di Oxford. Nel 2012 ha invitato al Quirinale gli azzurri reduci dalla sconfitta in finale contro la Spagna agli europei di categoria. Un presidente che sarà sempre molto vicino allo sport anche in altre celebrazioni. L’unico ad aver ricevuto dal Coni il collare d’oro al merito sportivo.    

Gestione delle crisi di governo

Il Presidente Giorgio Napolitano il 21 febbraio 2007 deve, per la prima volta da quando è salito al Colle, gestire la prima crisi di governo causata dalle dimissioni del premier Romano Prodi. Il 24 giugno 2008 riceve nuovamente le dimissioni di Prodi in seguito al mancato voto di fiducia, e dopo aver dato il compito di un mandato esplorativo al Presidente del Senato Franco Marini, con l’obbiettivo di un consenso per una nuova legge elettorale, che però fallisce, è costretto a sciogliere le camere e metter fine alla XV legislatura, la seconda più breve della storia della Repubblica dopo la XI legislatura. L’8 novembre del 2011 Giorgio Napolitano deve affrontare una nuova crisi all’interno dell’esecutivo del governo Berlusconi IV. Dopo aver nominato senatore a vita Mario Monti, e aver affidato il compito all’esecutivo di formulare una nuova legge di bilancio, il 12 novembre Napolitano assisterà al passaggio dal governo Berlusconi al governo tecnico di Mario Monti.

Elezioni per la seconda volta a Presidente della Repubblica nel 2013

Dopo lo stallo politico dovuto alle elezioni del 2013, una larga maggioranza del parlamento vota e riconferma Giorgio Napolitano il 20 aprile, per la seconda volta  Presidente della Repubblica Italiana. Giorgio Napolitano diventa così il primo Presidente nella storia della Repubblica Italiana, a essere eletto per un secondo mandato. Carica che ricoprirà fino al 14 gennaio 2015 quando rassegna le sue dimissioni per ragioni legate all’età. Alla naturale scadenza del mandato prevista per il 22 aprile 2020, Napolitano avrebbe dovuto avere 95 anni.

Saluto al Presidente Giorgio Napolitano

Salutiamo così il Presidente Giorgio Napolitano, che ci lascia a 98 anni. Grandi messaggi di cordoglio sono arrivati da tutti i partiti politici, dalla premier Giorgia Meloni, da Papa Francesco e da tutti i cittadini che anno assistito questo 26 settembre alla camera ardente nell’aula della Camera dei deputati. Un uomo che ha servito l’Italia fino all’ultimo, con un carattere molto spesso austero, portatore di un modello e di un modo di fare politica in maniera seria e con il rispetto dello Stato.

Riportiamo qui le parole della nipote Sofia May a Montecitorio, con un discorso per ricordare l’uomo, il nonno, oltre la personalità politica:

“Giorgio Napolitano era un politico e un leader di grande valore, ma era anche un nonno formidabile. Era premuroso e pieno di attenzioni, era sempre presente per noi. Ascoltava i nostro problemi e le nostre preoccupazioni, in modo partecipe e comprensivo, cercava sempre di offrire una soluzione, nonostante fosse già abbastanza occupato con i suoi problemi o meglio questi del nostro paese. Quando eravamo più piccoli ci scriveva sempre, anche quando non sapevamo veramente leggere. Ci chiamava quando in televisione c’erano dei cartoni animati che sapeva che ci sarebbero piaciuti. Ci veniva a prendere a scuola e ci portava a Villa Borghese per un gelato. Ha sempre trovato tempo per me e mio fratello Simone, nonostante i suoi impegni. Sarà sempre la persona che ammiriamo di più. Spero che anche voi possiate ricordarlo con lo stesso affetto e la stessa ammirazione che noi abbiamo per lui. Grazie per essere qui con noi.”

A cura di Rocco Monetta  





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