Scopri le bellezze del Vallo di Diano
L’ampia conca del Vallo di Diano, racchiusa tra le montagne calcaree e dolomitiche del Cilento e dell’Appennino Lucano, riserva incantevoli bellezze naturali ed uno straordinario patrimonio archeologico, storico, artistico ed antropologico, in quanto crocevia di antiche e maestose civiltà.
Il nome Vallo di Diano deriva dall’antico nome Diano-Dianum ( oggi Teggiano) rimasto invariato fino al 1862. Il vallo comprende un altipiano a forma di ellisse allungata che parte da un minimo di 444 metri. Collocato nel sud della regione Campania al confine con la Basilicata, parte della regione storica della Lucania, per la sua posizione geografica è una zona di transito obbligata con l’estremo sud Italia, per questa ragione i Romani vi tracciarono nel 128 a.C. la via Popilia-Annia e i Visigoti di Alarico la percorsero durante l’invasione del 410 d.C.
Il Vallo di Diano è composto da 15 comuni con una popolazione complessiva di circa 60 000 abitanti. Il comune di Sala Consilina, centro cittadino di quasi 15 000 abitanti, è il più popoloso del Vallo di Diano, seguono: Montesano sulla Marcellana, Teggiano, Padula, Polla e Sassano, sopra i 5 000 abitanti. A Polla ha sede l’ospedale. Atena Lucana invece ha la più estesa zona industriale. Sassano è rinomata per le sue orchidee e i prodotti lattiero-caseari.
Quali sono i luoghi più belli da vedere nel Vallo di Diano?
Certosa Padula
La certosa di Padula, o di San Lorenzo, è una certosa situata a Padula, nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno. Si tratta della prima certosa ad esser sorta in Campania, anticipando quella di San Martino a Napoli e di San Gaicomo a Capri.. Estesa su una superficie di 51 500 m², disposti su tre chiostri, un giardino, un cortile ed una chiesa, è uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia, nonché la più grande certosa a livello nazionale e tra le maggiori d’Europa.
Dal 1957 ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale; nel 1998 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO assieme ai vicini siti archeologici di Velia, Paestum, al Vallo di Diano e al parco nazionale del Cilento. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali ne gestisce il patrimonio storico-artistico tramite il Polo museale della Campania, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei. Ogni anno raccoglie milioni di visitatori.
Teggiano
Teggiano, l’antico centro del Vallo di Diano in cui le epoche si miscelano come pure le culture per dare luogo a un complesso di elementi in cui si colgono tracce di età romana e medievale prima ancora degli altri periodi storici. L’architettura religiosa con le numerose chiese e gli edifici civili pur essi ancorati nel tempo raccontano lo sviluppo della cittadina custode di antiche tradizioni.
Nel centro storico domina il castello Macchiaroli fatto ergere in epoca normanna dalla famiglia dei Sanseverino, uno dei più grandi e meglio conservati dell’Italia meridionale, teatro della Congiura dei Baroni ordita nel 1485 contro il re di Napoli. Maniero che è oggi è location per ricevimenti, manifestazioni, iniziative culturali, convegni e grandi eventi come la rievocazione storica “Alla tavola della Principessa Costanza”, che si tiene ogni agosto, in cui Teggiano torna nel XV secolo per rivivere i fasti del matrimonio tra Antonello Sanseverino e Costanza di Montefeltro.
La Cattedrale di Santa Maria Maggiore, il principale edificio religioso le cui origini affondano nel ‘200. Ricca di capolavori scultorei, con due portali di pregevole fattura, il pulpito scolpito da Melchiorre da Montalbano e che ospita, tra l’altro, la tomba di Enrico Sanseverino.
Da visitare i musei: il Museo delle Erbe, il Museo degli Usi e delle Tradizioni del Vallo di Diano, il Museo di San Cono e il Museo Diocesano nell’ex Chiesa di San Pietro.
Sala Consilina
Sala Consilina fa parte anch’essa dei comuni del Vallo di Diano località abitata da tempi antichissimi, parte della cultura etrusca ha formato qui i primi nuclei abitati che poi, sotto il dominio dei Romani, divennero una città: Consilinum. Questo centro doveva avere una grande importanza perché divenne un luogo fondamentale anche per l’economia dei Longobardi.
La storia felice di Sala Consilina cominciò a spegnersi dopo l’anno Mille, quando la città entrò a far parte dei feudi normanni prima e svevi poi. Fu distrutta più volte, coinvolta in guerre o faide locali, per diversi secoli e con una sorte non sempre favorevole. Fu solo nel XVII secolo, quando infine venne elevata a sede vescovile, che Sala Consilina tornò ad essere un importante punto di riferimento.
Tra i secoli XVIII e XIX la sua fama la porta ad essere sede di tenute signorili, capoluogo di distretto e capoluogo regionale. Ha recuperato il titolo di “città” nel 1990. Nel XX secolo, grazie alla sua posizione centrale nella mappa del sud, divenne sede di molti uffici e enti nazionali.
Chiese
La bellezza di Sala Consilina, nel Vallo di Diano si legge ancora oggi nel suo centro storico seicentesco, ricco di palazzi signorili e di chiese. Gli edifici religiosi hanno anche origini più antiche, medievali, e per l’esattezza di epoca normanna. Le chiese sono certamente i monumenti più belli, di cui Sala Consilina va fiera. La più importante è quella della Santissima Annunziata, costruita nel XIV secolo, è oggi parte della città ma anticamente sorgeva fuori le mura, in quanto cappella dell’ospedale locale. Include anche un chiostro e un edificio monastico.
Fu restaurata e abbellita nel XVII secolo e nel 1860, dopo un terremoto che l’aveva fortemente danneggiata. Custodisce la statua del patrono cittadino, San Michele Arcangelo. Ricordiamo poi la Chiesa di Santo Stefano che fu fondata nel XII secolo, e sebbene rimaneggiata nel corso dei secoli successivi oggi custodisce ancora bellissimi quadri e affreschi di immenso valore artistico. Infine le Chiese di San Giuseppe e San Pietro.
Montesano sulla Marcellana
Montesano sulla Marcellana dall’alto dei suoi 850 metri d’altezza, domina e vigila su tutti i paesi del Vallo di Diano. Una lunga e ricca storia fitta di avvenimenti, caratterizza questo borgo, che succedutesi nel corso degli anni ha lasciato traccia nelle strade, nelle chiese e nei palazzi che qui si possono trovare. Si narra della sua fondazione risalente anteriormente all’anno mille.
Ma le prime tracce scritte fanno riferimento ad una pergamena del 1086, oggi gelosamente custodita nell’archivio di Cava dei Tirreni. Grazie alla fertilità del terreno e all’abbondanza delle acque, il territorio è ricco di luoghi incantevoli nel quale perdersi in lunghe passeggiate ammirando la flora e la fauna tipiche di questo posto.
Bellissima è la Foresta demaniale Cerreta – Cognole dove sono protetti alcuni animali a rischio di estinsione.Prosegui per arrivare alla Chiesa e Convento degli ex Cappuccini, elevato a Santuario di San Francesco ai Cappuccini, costruito nel XVI secolo. Un tempo circondato da mura, di cui restano alcune tracce, divenne proprietà della Certosa di San Lorenzo in Padula nel 1636. Poco distante in quella che potrebbe essere considerata la “zona termale”, caratterizzata da sorgenti oligominerali, è stato tracciato un percorso “benessere” dal quale ammirare il vasto panorama ed avventurarsi alla scoperta della Grotta di San Michele Arcangelo.
Immersa nel verde, l’Abbazia di Santa Maria di Cadossa è un complesso monastico benedettino costruito tra il X e l’XI secolo. Luogo suggestivo non solo per la natura che lo circonda, ma soprattutto perché qui visse San Cono di Teggiano agli inizi del ‘200: secondo la tradizione si narra che il Santo, per sfuggire ai genitori che volevano riportarlo a casa, si nascose nel forno con il fuoco acceso e ne rimase illeso.
Toko Film Festival
Uno degli eventi cinematografici più famosi del Vallo di Diano è il Toko Film Festival, il termine Toko è un termine di Sala Consilina che significa qualcosa di bello e divertente. Il Festival nasce nel 2014 per cercare di dare vita e interesse al territorio del Vallo. L’obiettivo di Toko è quello di mettere in connessione persone e artisti che portano avanti un tipo di cinema indipendente e sperimentale. Toko è diventato un grande attrattore che ogni anno coinvolge migliaia di partecipanti da tutto il globo, con grande attenzione ai film a basso costo e indipendenti.
Molti sono stati gli ospiti celebri invitati al festival come: Nanni Moretti, Casa Surace, Valerio Aprea, Marianna Fontana e tanti altri. Il tutto è volto ad un turismo sostenibile improntato alla cultura e alla crescita del territorio. I film selezionati usciranno il 1 luglio 2023 e si assegneranno i seguenti premi: Miglior cortometraggio, Miglior animazione, Miglior regia, Miglior fotografia, Miglior attore, Miglior attrice, Miglior sceneggiatura.
I vincitori potranno ricevere più premi e verranno annunciati al termine della rassegna e dopo il voto del Pubblico. Verranno selezionati i film che avranno i seguenti requisiti: Film completati entro il 1 gennaio 2022, e lunghezza 25 minuti. Non vi resta che andare a visitare o perché no partecipare come registi emergenti al Toko Film Festival.
A cura di Rocco Monetta