POLITICA E PASTORIZIA: CARIELLO (LEGA) IMPUTATO
Politica e pastorizia: il binomio, il caso dell’ex pm Antonio Di Pietro che si è rigenerato dopo l’esperienza parlamentare tornando alle origini e inventandosi il personaggio dello “youtuber del trattore” ne è un esempio, offre sovente spunti interessanti. Una lite di famiglia in una delle case della padania lucana finisce in Tribunale: il consigliere regionale della Lega, Pasquale Cariello, è accusato di un delitto contro l’amministrazione della giustizia. Oggi l’udienza al Tribunale di Matera dinanzi al giudice monocratico Staffieri. A trascinare Cariello davanti a un giudice del Palazzo di Giustizia di Matera, la sorella del padre: sua zia. Proprio la zia, Vincenza Cariello, in qualità di parte offesa, dovrà testimoniare oggi in aula. L’ex rampollo della Coldiretti Basilicata si è formato professionalmente nelle attività imprenditoriali di famiglia legate al settore dell’agricoltura e alla commercializzazione di mozzarelle di bufala, nonché di carne sia bovina che suina. La vicenda giudiziaria che lo vede imputato si è sprigionata proprio dalle vicissitudini aziendali della società Cooperativa agricola Fattoria lucana con sede a Scanzano Jonico. Di cui l’amministratore, nel 2015, nonchè legale rappresentante, era proprio Pasquale Cariello. Nella guerra del tutti contro tutti che ha ad oggetto le traversìe di casa Cariello l’accusa è quella, per il consigliere regionale, di aver agito illecitamente per sottrarre alcuni beni materiali pignorati al sequestro. Cariello, stando all’impianto accusatorio del pm De Tommasi, ricevuto il provvedimento di pignoramento relativo a veicoli dell’azienda, quali un Fiat Doblò e tre diversi autocarri Iveco, beni complessivamente valutati come aventi valore economico di 36mila euro, per sottrarre i mezzi al sequestro avrebbe pensato bene, o meglio male, di intestare, successivamente, furgoncino e autocarri alla madre. Così tutto sarebbe continuato a rimanere in famiglia e senza la scure del provvedimento di pignoramento. Cariello, inoltre, non ha ottemperato, per l’accusa, agli obblighi imposti dalla nomina, contestuale all’atto relativo al pignoramento, di custode dei beni in questione. I fatti risalgono all’estate 2018. Dopo poco più di un anno, oggi l’udienza al Tribunale di Matera, nella quale comparirà in veste di imputato il consigliere regionale Cariello e la zia, in qualità di parte offesa, verrà sentita dal Vpo Lippolis.