DATI SANITARI “SVENDUTI”: SCOPPIA IL CASO
Monta il caso della notizia riportata da Cronache Lucane relativa alla cessione dei dati del mercato farmaceutico della Basilicata che l’Azienda sanitaria di Potenza (Asp) effettuerà in favore della multinazionale Iqvia. E subito un aggiornamento importante: l’Asp non avrebbe ceduto le informazioni «esclusivamente» a Iqvia.
A rispondere è stato direttamente il presidente del Consiglio di Amministrazione della Iqvia Solutions Italy, Sergio Maria Liberatore. Proprio dal riscontro del colosso che raccoglie i dati per poi rivenderli alle case farmaceutiche interessate ad aumentare i loro profitti anche con la vendita di più medicine ai lucani è emersa l’ulteriore notizia. L’Asp continuerà a vendere i dati sensibili a Iqvia, per i prossimi tre anni e a soli diecimila euro complessivi, non in via “esclusiva”. Teoricamente può venderli in contemporanea anche ad altre aziende private che poi li piazzeranno sulla remunerativa piazza del business farmaceutico. Per il resto le precisazioni di Asp e Iqvia sono racchiuse in pochi concetti.
L’azienda sanitaria ha specificato che i dati saranno forniti in maniera anonima. Mentre la multinazionale ha inteso precisare che è tutto regolare. Per entrambe le affermazioni non si era sostenuto il contrario. Sia Asp che Iqvia dimentica il dato, non acquistabile nè con nè senza esclusiva, più importante: che il tema è l’opportunità.
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