BONAVENTURA POSTIGLIONE, NUOVA INTITOLAZIONE
Importante riconoscimento per Bonaventura Postiglione, il lucano che è primo pioniere delle radio libere in Italia
“Nemo propheta in patria” è scritto nel Vangelo, ma finalmente questa locuzione non è più valida per Bonaventura Postiglione, almeno per quanto riguarda la Regione Basilicata.
L’Istrione lucano finalmente ha ottenuto il suo riconoscimento con l’intitolazione della Sala Stampa della Regione Basilicata avvenuta questa mattina.
In un clima di entusiasmo, emozione e gioia i numerosi presenti che hanno assistito alla cerimonia hanno omaggiato Postiglione e il mondo della radio. Radio Potenza Centrale, grazie al forte contributo del fondatore e della moglie Palmina Tortorelli, è infatti la prima radio fondata in Italia, nel lontano 1973 quando si chiamava Radio Diffusione e quando vigeva ancora il monopolio statale sul mondo radiofonico.
L’INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI E DI TONINO LUPPINO
Hanno preso parola durante la cerimonia il vice presidente del Consiglio regionale, Mario Polese, che ha definito Postiglione come un esempio di un lucano che ce l’ha fatta. L’intitolazione della sala stampa non è solo un ricordo di Bonaventura Postiglione ma anche una sorta di restituzione che la comunità lucana gli offre.
Pieno di orgoglio anche l’intervento del consigliere nazionale della R.E.A., Tonino Luppino. Gli studi della R.E.A. confermano che la prima radio in Italia è Radio Potenza Centrale e ormai già diversi comuni lucani e non hanno deciso di omaggiare Nino Postiglione attraverso l’intitolazione di alcuni spazi pubblici.
Per il vicesindaco di Potenza, Michele Napoli, Bonaventura Postiglione ha fatto dell’informazione libera un suo cavallo di battaglia.
Visto che però Potenza ancora non gli ha intitolato nulla, la speranza è che possa essere riconosciuto quanto prima anche a livello comunale.
In tutti gli interventi comunque è emerso il carattere sociale, di informazione, partecipazione e condivisione che ha la radio. Anche il vicepresidente della Giunta Regionale, Francesco Fanelli, ha voluto sottolineare l’importanza della radio e della televisione capaci di raggiungere un’ampia fascia di pubblico.
L’INTERVENTO DELLA FAMIGLIA
Di carattere più intimo gli interventi di Giuseppe Postiglione e Palmina Tortorelli, figlio e moglie di Nino, che hanno voluto ringraziare i presenti, soprattutto i “ragazzi del ’76” che tramite il loro impegno hanno contribuito ad una radio sempre più libera. Non bisogna infatti dimenticare che le libertà che oggi sono scontate, un tempo non lo erano. Diventa così importante ricordare il passato perché chi dimentica è condannato a ripetere gli stessi errori.
Di seguito le interviste al termine della cerimonia.