15 APRILE: NEGRAMARO ED ELISA PUBBLICANO “BASTA COSÌ”
Scopri di più sul testo e sul significato della canzone “Basta così” di Negramaro ed Elisa
Era venerdì 15 aprile 2011 quando i Negramaro insieme ad Elisa pubblicarono “Basta così”, una canzone che riscosse un grande successo e che proveniva dall’album “Casa 69”.
Non era la prima volta che le voci di Giuliano Sangiorgi ed Elisa si fondevano, infatti già avevano avuto un grande successo nel 2009 con “Ti vorrei sollevare” e questo duetto poi è proseguito fino ai giorni nostri con la nuova canzone dal titolo “Diamanti” che vede la collaborazione anche di Jovanotti.
“Basta così” è una canzone che descrive come il senso di vera libertà si possa raggiungere solo insieme agli altri e non in solitudine.
“Basta così” parla di una coppia in crisi che decide di andare nello stesso posto in cui si sono conosciuti, su di loro piove ma in lontananza c’è il sole. Come la natura cambia il tempo, anche loro, forse, possono cambiare, forse non è ancora troppo tardi. Si allontanano ma si cercano.
“Basta così” è un brano molto romantico, malinconico, a tratti struggente, e Giuliano Sangiorgi ed Elisa ne fanno un gioiello da andarsi a riascoltare.
IL TESTO DELLA CANZONE
Liberi,
ci sembrerà di essere più liberi
se dalle nostre mani
non cadranno più parole per noi due.
E sarà più semplice,
sorridere alla gente senza chiederle
se sia per sempre o duri un solo istante,
e poi che ce ne importa a noi?
Tanto basta così, così, scendiamo qui, qui,
che senza di noi c’è la libertà,
si ma basta così, così, fermiamoci qui.
Ridere,
sarò sorpreso poi a vederti ridere
senza il bisogno poi di dover decidere
per chi, se non per me
e allora sarà facile
tagliare l’aria se non lo si farà in due
e ti vedranno correre su cieli di ciniglia e di popcorn
si ma basta così, così, scendiamo qui, qui,
che senza di noi c’è la libertà,
si ma basta così, così,
e tu baciami qui, qui
che l’ultimo sia e poi che senso avrà,
tanto basta così, così
fermiamoci qui.
Liberi, ci sembrerà di essere più liberi
e intanto farò a pugni contro il muro per
averti ancora qui.
Portami altrove,
portami dove non c’è nessuno che sappia di noi,
fammi vedere come si muore
senza nessuno che viva di noi.
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