19 MARZO 1955: NASCEVA PINO DANIELE
Scopri di più su Pino Daniele, artista che ha fatto la storia della musica italiana e napoletana
Nato a Napoli il 19 marzo 1955, Pino Daniele era il primo di sei figli. La sua infanzia è stata segnata da una grave indigenza economica tanto che da bambino non riusciva a comprarsi l’annuale foto scolastica.
Tuttavia Pino Daniele già da bambino manifestava una forte passione per la musica tanto che a 12 anni si esibì ad una festa per bambini.
GLI INIZI
Con il suo compagno di classe Gino Giglio entrò in un complesso chiamato New Jet che però abbandona subito per entrare nei Batracomiomachia con Enzo Avitabile, Rino Zurzolo, Rosario Jermano, Paolo Raffone ed Enzo Ciervo.
Il 1976 fu un anno importante per Pino Daniele perché entrò come bassista dei Napoli Centrale diventando amico di James Senese che lo aiutò nella realizzazione dei primi album.
L’inizio della fortunata carriera avvenne nel 1977 con l’album “Terra mia” caratterizzato da un connubio tra Napoli e sonorità di altri popoli. Tra le canzoni di quest’album sicuramente spicca l’iconica “Napul’è”, un vero omaggio alla città partenopea.
Accanto alla tradizionale musica napoletana, Pino Daniele aggiunse anche delle sonorità blues come nell’album che porta il suo nome nel 1979 o come “Nero a metà” uscito nel 1980 e nominato dalla rivista Rolling Stones tra i 100 album più belli di sempre. Di quest’epoca ricordiamo canzoni come “Je so pazzo” o “Quanno chiove”.
GLI ANNI ’80
Durante tutti gli anni ’80 proseguì il grande successo di Pino Daniele con singoli di successo come “Bella mbriana” dedicata alla leggenda di questa donna che nella tradizione napoletana incarna l’anima della casa.
Furono grandi anche i successi degli album “Ferryboat” (1985) , “Bonne soirèe” (1987) ; “Schizzechea with Love” (1988) e “Mascalzone latino” (1989) chiamato così perché richiama i suoni latini e mediterranei e caratterizzato dalla canzone “Anna verrà” dedicata all’attrice Anna Magnani.
GLI ANNI ’90
Negli anni ’90 a causa di problemi di salute Pino Daniele iniziò a ridurre un po’ il lavoro discografico ma quel periodo venne ricordato per la sua collaborazione e amicizia con Massimo Troisi. L’artista partenopeo scrisse le colonne sonore per i film “Pensavo fosse amore invece era un calesse” ; “Ricomincio da tre” e “Le vie del Signore sono infinite”.
Sono anche gli anni in cui l’artista andò in giro per concerti insieme ad Eros Ramazzotti e Jovanotti facendo il pieno nelle varie città d’Italia.
Tra gli album sicuramente da ricordare “Un uomo in blues” (1991) ; “Sotto ‘o sole” (1991) ; “Che Dio ti benedica” (1993) ; “Non calpestare i fiori nel deserto” (1995) ; “Dimmi cosa succede sulla terra” (1997) ; “Come un gelato all’equatore” (1999) .
GLI ANNI 2000 E LA MORTE
Negli anni Duemila si riduce l’attività artistica di Pino Daniele, anche se sicuramente l’album “Medina” del 2001 merita una citazione grazie a due singoli che ottennero un grande successo , “Sara” e “Mareluna”.
L’ultima apparizione del cantante partenopeo avvenne il 31 dicembre 2014 a Courmayeur durante il programma televisivo “L’anno che verrà” su Rai 1. Pochi giorni dopo, il 4 gennaio 2015, morì colpito da infarto a soli 59 anni.
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